Scrivere, per conoscere e per crescere

SCRIVERE per conoscere e per crescere
“Siamo fatti delle stesse molecole di cui sono fatte le stelle” diceva qualche anno fa Margherita Hack ad una conferenza dal tema ’nascita e morte di una stella’. E come si fa a mettere sulla carta, scrivendo, e descrivendo ciò di cui siamo fatti e, come mi chiedeva una cliente, “come si fa a scrivere l’indicibile?”
Scrivere è una delle capacità umane che ha consentito l’evoluzione della specie, lo sviluppo e il tramandarsi della cultura nei secoli. Scrivere attiva l’alchimia della creatività e aiuta ad entrare in contatto con altre persone.
Quale intenzionalità muova nel comporre un saggio, un verso, dunque non è di per sé fondativo, rilevante è l’atto in sé. E’ lo scrivere che consente di ritrovare il proprio sé, la propria energia e direzione, la propria intenzionalità di contatto, intrecciando il proprio percorso di vita con quello delle persone che lo leggono.
La lunghezza di uno scritto così come il tema di cui scrivere è spesso qualcosa che preoccupa chi si accinge a narrarsi. Tuttavia ciò è solo un punto di vista, cambiamo prospettiva in Giappone, ad esempio, la natura è la protagonista degli haiku. Queste brevissime poesie, che seguono una precisa sequenza composte di sole tre strofe, hanno come tema principale la natura (come alberi, uccelli, fiori, specchi d’acqua) ma sono dotate di un senso e un significato squisito che và oltre ciò, proponendo la loro bellezza descrittiva come racconto interiore.
Scrivere ha un potere curativo e come sostiene Erving Polster, ogni vita merita un romanzo: così anche scrivere la propria biografia facendosi ispirare dalle immagini dei luoghi visitati in una vacanza può essere terapeutico.
In comune la natura e la scrittura hanno infatti la capacità di aiutare nei momenti difficili, così quando ci si mette a scrivere della natura l’effetto sul nostro benessere è ancora più forte.
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